Agnolo Bronzino - Allegoria del Trionfo di Venere (1550 circa)

Allegoria del Trionfo di Venere
1550 circa
Olio su tavola (146x116 cm)
National Gallery, Londra

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Venere si volta per baciare Cupido, che le accarezza un seno e gioca con un suo capezzolo. Sullo sfondo il Tempo scosta una tenda sulla scena. L'Invidia si prende la testa tra le mani mentre una figura mascherata osserva la scena dall'alto e una strana figura con il volto da giovane fanciulla, il corpo in parte da animale peloso e in parte da rettile, tiene in una mano un favo d'api e nell'altra la punta della sua coda.
Siamo di fronte ad una bellissima allegoria, che continua ancora oggi a celare il suo significato.
La luce fredda che investe la scena e la stesura del colore così levigata sono il tratto distintivo del pittore.
Quest'opera del Bronzino è un meraviglioso esempio di pittura del manierismo, dal momento che distorce le pose, esagera le espressioni e sottolinea in modo molto drammatico i movimenti.
Il Bronzino raggiunge l'apice della sua fama grazie ad una serie di ritratti della famiglia Medici. Opere che realizzava mettendo i modelli in pose molto rigide e li rappresentava con espressioni molto fredde e distaccate, costringendo più possibile l'osservatore ad analizzare le sue opere alla ricerca del più fievole barlume d'emozione.

Artisti a confronto: Michelangelo, Parmigianino, Pontormo, Vouet

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