Joseph BEUYS - Abito in feltro (1970)

 

Abito di feltro

1970
Feltro cucito (170x100 cm)
Tate Modern, Londra

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Non è tanto l'oggetto in sé ad essere interessante ma le sensazioni che esso evoca anche senza toccarlo: calore umano e il senso di sicurezza e protezione che vengono suggerite dal feltro stesso.
Beuys aderì per un certo periodo della sua vita al Fluxus, un movimento artistico che si è dedicato ad organizzare eventi (chiamati "happening" da chi non parla bene l'italiano) a sfondo anarchico. Di una performance o happening rimane molto poco, a dire il vero rimangono solo gli oggetti usati e i ricordi di chi ha partecipato. Questo abito è una copia di quello usato dallo stesso Beuys durante una manifestazione contro la guerra in Vietnam.
Per l'artista tedesco l'Arte poteva convogliare i cambiamenti politici e sociali, oltre ad avere una dimensione spirituale e credeva che l'uso dei materiali comuni potesse avere un potere terapeutico (i suoi preferirti erano il feltro e il grasso animale). Beuys considerava l'artista come una sorte di sciamano, in grado di convogliare l'energia presente negli oggetti in nuove forme e significati.
Joseph Beuys divenne un vero e proprio oggetto di culto nel suo paese natale, la Germania, dove si copiarono molti suoi lavori ed oggetti, come l'abito di feltro.

Artisti a confronto: Broodthaers, Duchamp, Oldenburg, Schwitters

Commenti

  1. Non proprio un abito da sera... Nemmeno foderato! Non so che cosa dire... arte o artigianato?

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    1. Se guardi semplicemente l'oggetto (l'abito) siamo di fronte a semplice artigianato. Andando oltre, al simbolo e al senso, si raggiunge l'ambito artistico

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