Giorgio De Chirico - Il Trovatore - 1917

La solitudine è una condizione che è sempre stata compagna dell'Artista e che l'uomo contemporaneo sta vivendo sempre più intensamente.
L'opera di De Chirico ha un valore universale, non c'è dubbio. La sua opera può essere intesa come l'apoteosi della solitudine in cui ognuno di noi può riconoscersi dal momento che i suoi protagonisti sono manichini che aspettano di prendere le nostre sembianze. Può anche intendersi come il risultato del conformismo più estremo che, nonostante, la falsa promessa di avvicinarci perché ci rende simili ci getta nel baratro della solitudine dal momento che perdiamo la nostra vera identità.
Una pittura del silenzio, che ammalia l'occhio ma sovraccarica il cervello di pensieri.

Commenti

  1. Un mostro del quale si percepisce solo a poco a poco la mostruosità. E i colori si ripetono nella figura e nell'architettura., suggerendo l"appartenenza reciproca. Il Trovatore ha i colori caldi della terra del sud, e quelli lucido del cielo in tempesta.

    RispondiElimina

Posta un commento