La Primavera
1470-1480 circa
Tempera su tavola (175,5x278,5 cm)
Galleria degli Uffizi, Firenze
Tempera su tavola (175,5x278,5 cm)
Galleria degli Uffizi, Firenze
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Siamo di fronte ad uno dei più bei dipinti del Rinascimento. La fanno da padroni i veli diafani delle Tre Grazie, l'elegante movimento delle mani di Venere e l'abito fiorato indossato da Venere.
La perfezione del disegno è una delle caratteristiche fondamentali dell'arte fiorentina di quell'epoca e le delicate linee di Botticelli pervadono il dipinto di un'atmosfera femminile.
L'apprendistato di Botticelli si svolse sotto la guida di Filippo Lippi e successivamente entrò nella cerchia intellettuale che stava fiorendo a Firenze in quel periodo così tanto fortunato.
Molti dipinti (tutti quelli che sopravvissero alle fiamme accese dal Savonarola) sviluppano temi filosofici e allegorici: la Primavera è tra questi e continua ad accendere un forte dibattito sul suo significato simbolico.
Come anticipato poco fa, negli ultimi anni di vita subì fortemente l'influenza di Savonarola e abbandonò i soggetti profani, arrivando a distruggere le tele più licenziose.
Oltre tre secolo dopo la sua morte, Botticelli è stato riscoperto da preraffaeliti, che ammirarono la delicata linearità del suo stile.
Artisti a confronto: Filippo Lippi, Millais, Pontormo, Rubens
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