Veduta del Ponte delle Navi, Verona
1745 circa
Olio su tela (132x233,5 cm)
Collezione privata
Olio su tela (132x233,5 cm)
Collezione privata
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La veduta è di una precisione impressionante e il nostro occhio è invitato ad osservare il realismo delle superfici intonacate e con i mattoni a vista sotto il cielo brillante di Verona.
Il virtuosismo di questo quadro è un chiaro testimone del fatto che Bernardo Bellotto ha appreso l'Arte della pittura alla bottega dello zio, Canaletto, apprendo a tal punto la sua tecnica da rendere spesso difficile riconoscere le opere dell'uno e dell'altro; situazione peggiorata dal fatto che spesso Bellotto firmava le sue opere come Canaletto.
Una differenza sostanziale tra l'arte dello zio e del nipote esiste: le sue opere sono più fresche e pungenti con un maggior interesse per le nuvole e il fogliame.
Un'altra grande differenza è da ricercarsi nel numero di persone presenti nelle opere: Canaletto inseriva molte meno figure umane rispetto al nipote Bellotto.
Nel 1746 Bernardo lascia Venezia e viaggerà in Italia e all'estero per lavorare; si sposterà a Monaco, Dresda e Varsavia, sarà sopratutto nella città polacca che realizzerà vedute così precise che verranno usate come guida durante la ricostruzione della città dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Artisti a confronto: Gentile Bellini, Bonington, Canaletto, Guardi, Pannini
Questi dipinti sono preziosi documenti storici, che ci hanno trasmesso l'aspetto dei luoghi
RispondiEliminaHai perfettamente ragione, alcuni di essi però rimango semplici documenti e non hanno un grande valore artistico :)
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