Hans BALDUNG GRIEN - Le tre età dell'uomo e la morte (1539)

Le tre età dell'uomo e la morte
1539
Olio su tavola (151x61 cm)
Museo del Prado, Madrid

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Quattro semplici figure, un'allegoria: le tre età della vita umana insieme al destino inevitabile.
Una bambina che dorme è l'infanzia, una ragazza è la giovinezza e una donna anziana la vecchiaia. La morte si riconosce facilmente da sé.
La fine di tutte le cose ha tra le mani una clessidra, simbolo del tempo che passa inesorabile o l'inevitabile che prima o poi arriva?
Un forte realismo permea i corpi realizzati da Baldung, risultato dei suoi studi molto attenti e prolifici su modelli dal vero. Un aiuto molto pratico lo ha ricevuto dalle sue tecniche da incisore, attività che lo accomuna al suo celeberrimo maestro: Albrecht Dürer.
Con Hieronymus Bosch condivide la passione per il terrore e la sofferenza rappresentate tramite la fantasia.
Grazie alla sua Arte ha potuto godere di grande fama e benessere, quando morì a Strasburgo era uno dei membri più importanti e influenti della comunità.


Artisti a confronto: Bosch, Cranach, Dürer, Ribera



 

Commenti

  1. Anche se prevale il macabro in questo dipinto di Baldung che rappresenta oltre alle persone e allo scheletro: un'abitazione che brucia, un albero rinsecchito e un gufo nero trovo che la rappresentazione sia molto affascinante. È una situazione reale, naturale, comune. Mi piace poi concentrarmi sul neonato. La bambina prima di addormentarsi, forse ha spezzato la lancia della morte e dato continuità al ciclo della vita. Voi come interpretate quella lancia?

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    1. Secondo me una delle possibili spiegazioni per la lancia spezzata in più punti è la mancanza di forza, che con lo scorrere del tempo viene a mancare e diventa inefficace

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  2. Non c'è molto da godere nella vita... Un mondo di toni fra il grigio e l'ocra, un sole adombrato da nubi, nessun passero, nessun fringuello, solo un cupo gufo. L' infanzia
    si trastulla con una (lumaca?) offerta dalla morte, la vecchiaia sdentata ha le guance infossate, la morte è inesorabile creatura del tempo che scorre... Unica consolazione, le gambe mantenute piuttosto belle anche nel corpo della vecchia! Per quelle vale la pena di vivere!

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    1. ... e siccome il rischio è che tutto finisca in un disastro simile, finché le cose vanno bene è meglio godersela!

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  3. È una tela terribilmente forte!!!
    L'ho vista dal vivo e devo dire che mi ha lasciata attonita, ho avverti to un senso di tristezza che ti fa riflettere sulla caducità della vita.
    La tela, a parer mio, è impregnata di un realismo estremo...

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    1. Hai perfettamente ragione, però c'è anche da dire che la tela è anche un invito a godere delle cose belle e non aspettare troppo o corriamo il rischio di avere troppi rimpianti

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  4. Intenso e bellissimo nella sua drammaticità.Mi piace il colore "terroso" che conferisce pathos alla scena.Personalmente mi da l'idea che l'autore non ci dia neanche la possibilità di credere nell'esistenza di una vita oltre la vita terrenena :dopo la morte non c'è nulla,né inferno né paradiso.La vita é fugace.

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    1. E visto che il dubbio potrebbe essere quello... meglio godere di ciò che si ha finché si può!

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