Salvador Dalì - Venere Di Milo A Cassetti - 1936

E' irriverenza nei confronti dei classici, pilastri portanti della nostra cultura?
Che lo sia o meno, credo che nessuno di noi lo possa dichiarare con certezza assoluta. Un aspetto di quest'opera è decisamente importante: la creazione artistica deve passare dai classici, senza i quali non avrebbe radici e di conseguenza sarebbe senza una struttura portante indispensabile al suo stesso esistere. Che una statua poi venga attualizzata e ci si permetta di divertirci non credo sia così irriverente, anzi, è il risultato di una grande verità:l'ironia è indispensabile per sopravvivere alla pazzia che imperversa nel Mondo.
Che poi si voglia sfidare le proprie radici culturali, dimostrando di poter copiare e migliorare ciò che si reputa di assoluta perfezione e bellezza, è un vezzo che sono pochi grandi posso realizzare senza correre il rischio di essere schiacciati da una grandezza (quella dei classici) a loro superiore.
Salvador Dalì si propone come un baluardo di autostima salda e di capacità ironico-artistica senza precedenti... senza dimenticare che le basi della sua arte erano la voglia di dar libero sfogo alle illogiche immagini del nostro cervello, quando la razionalità viene messa a tacere...

Commenti

  1. Però questa Venere vede negata e contraffatta la sua femminilità, che nell' originale ricordo come molto delicata, quasi infantile. E Dali', se non fosse stato pazzo, avrebbe potuto anche aspirare a fare qualcosa di meglio...

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    1. In cosa vede negata la sua femminilità?

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    2. Il volto è più di un giovane atleta, ha un'espressione dura. E poi, quei seni e quel ventre a cassettoni, con pon-pon per afferrarlo e aprirli, fanno rabbrividire!

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    3. Probabilmente siamo di fronte ad un'opera d'Arte, allora. Una statua che riesce a creare reazioni contrastanti in osservatori diversi acquisisce un valore universale!

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  2. Preferisco la Venere di Milo esposta al Louvre. L'opera d'arte va rispettata nella sua originalità. Cos'avrà voluto dire Dalì con cassetti e ponpon? Devo approfondirlo... ma se l'artista voleva fare modifiche / aggiunte per esprimere un giudizio o trasmettere un messaggio perchè non ha creato anche una statua sua?

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    1. L'Arte è gioco (nel modo più aulico del senso), come tale credo non abbia bisogno del rispetto museale che mette le opere su un piedistallo e chiede di non toccarle e di osservarle in silenzio. Duchamps ha insegnato che l'Arte può essere toccata e manipolata a piacimento da parte degli artisti (pensiamo alla sua Gioconda). Quest'opera è a tutti gli effetti un'opera di Dalì, dal momento che si crea un'opera d'Arte questa può andare per il mondo e non appartiene più all'artista. I cassetti e il visone (simboli di riservatezza e leziosità) sono stati posizionati nei punti più erogeni ed erotici di una donna secondo Dalì...

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  3. Io non sono qualificata per decidere se irriverente o meno, quello che voglio dire è che non mi piace come opera, per me non è bella.

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    1. Ognuno di noi è qualificato per dire se un'opera gli piaccia o meno e l'aspetto più bello in Arte è potersi confrontare (e anche discutere, perché no) con idee diverse. Per è una delle più affascinanti mai realizzate :)

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